domenica 3 marzo 2013


A mamma e babbo che, pur passando la vita a litigare, si sono fermati un attimo ad amarsi e produrre me; a mia sorella che, nonostante tutto quello che è venuto dopo, m'ha scelto un bel nome e un giorno m'ha dedicato parole dorate che ancora oggi mi commuovono; alle amiche e gli amici che ci sono da sempre, complici d'allegria e colonne nel dolore; agli uomini amati per una notte e per una vita, perché tutto l'amore, in schegge e in montagne, conta; alle persone meravigliose incontrate come un dono e passate per un momento splendente d'arcobaleno; a chi ha lavorato e lavora accanto a me rendendo serene le ore più lunghe e faticose; a chi ho incrociato per strada e m'ha sorriso senza conoscermi, ed è stato gentile senza guadagnarci.

Non è una merce di scambio, non va detta a sproposito. Grazie è la parola più semplice e bella del mondo, e non va pensata, non va calcolata. Va buttata fuori dal cuore.

1 commento:

ART ha detto...

Non so come, ma mi sento di condividere questi pensieri.